martedì 30 settembre 2008

Fumo passivo e bambini

FUMO, SEMPRE LONTANO DAI BAMBINI
ROMA - Ecco un altro buon motivo per non fumare vicino ai propri figli: il fumo passivo potrebbe dare dipendenza anche senza aver mai acceso una sigaretta. Infatti uno studio condotto da Jennifer O'Loughlin della Université de Montreal in Canada ha dimostrato che alcuni bambini esposti al fumo passivo dei genitori in macchina e in casa manifestano i sintomi della dipendenza da nicotina."Secondo le conoscenze comuni una persona che non fuma non può sviluppare dipendenza da nicotina - ha dichiarato Mathieu Belanger che ha diretto lo studio su 1800 bambini tra i 10 e i 12 anni - ma il nostro studio ha dimostrato chiaramente che almeno il 5% dei bambini che non hanno mai fumato neppure una sigaretta ma che convivono con genitori fumatori, e sono dunque esposti a fumo passivo in casa e in macchina, riportano i sintomi tipici della dipendenza da nicotina", per esempio ansia, aggressività, irrequietezza, problemi col sonno e aumento di appetito.
Da notizie Ansa on line

L'agricoltore ed il ginecologo

Ho appena finito di leggere questo libro e credo che sia uno dei migliori scritti da Michel Odent , è chiaro ed illuminante.
Lo consiglio caldamente a tutti.
Qualcuno di voi l'ha già letto? Che ne pensate?
L'Agricoltore e il Ginecologo
L'industrializzazione della nascitaIl Leone Verde - luglio 2006

Agricoltura e dell'allevamento, si interroga sul futuro di una società in cui i bambini nascono in condizioni "artificiali", privi di quel cocktail di "ormoni dell'amore" rilasciati dalla donna quando il parto e l'allattamento avvengono initon modo naturale.Gli studi raccolti da varie discipline raccolti da Odent offrono conferme scientifiche del fatto che è possibile, andando a perturbare in modo routinario e sistematico i bisogni fisiologici della donna e del neonato, interferire in modo grave sulla relazione madre bambino e quindi sulla capacità di amare dell'essere umano, che si manifesterà solo dopo anni e in varie modalità (verso se stessi, verso gli altri verso la natura).Se vogliamo che la vita continui ad essere sostenibile sul pianeta dobbiamo creare un uomo nuovo, capace di amare la natura e i suoi simili. Un passo necessario perché questo avvenga è, secondo Odent, riscoprire quali sono le esigenze fisiologiche della madre e del bambino durante il periodo che va dal momento del concepimento fino al primo anno di vita.Analizza inoltre il caso dell'Italia, al primo posto in Europa per numeri di tagli cesarei (intorno al 40%, e in alcune regioni come la Campania risulta essere il modo più comune di partorire).
(tratto da un articolo apparso sulla rivista Aam Terranuova – aprile 2006)
ostetricamarina's blog