Lavoro da 20 anni come ostetrica e vorrei condividere la mia esperienza con tutte le persone interessate ad argomenti correlati alla gravidanza, parto, puerperio ed all'essere donna. Vorrei che questo blog sia una piattaforma di scambio di idee, suggerimenti e che dia la possibilità a tutti di raccontare il proprio vissuto. I'VE BEEN WORKING AS A MIDWIFE FOR THE PAST 20 YEARS, I WISH TO SHARE IDEAS AND EXPERIENCES WITH ALL PEOPLE INTERESTED IN CHILDBIRTH AND WOMEN'S ISSUES
domenica 5 ottobre 2014
Un convegno da non perdere
http://www.creattivamenteostetriche.it/doc/Prog_convegno_cordone_17ott2014_def.pdf
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giovedì 2 ottobre 2014
Scrocconi patentati
Scrocconi patentati
Quando dobbiamo trascorrere sul posto di lavoro 7, 10 o, se ci va male, 17 ore (doppio turno, pomeriggio notte), noi infermiere,ostetriche e ausiliarie della Sala Parto portiamo da casa il caffè, tè o diverse cosette da mangiare. C’è chi porta una torta fatta in casa, nocciolini, biscotti ecc. da condividere con le colleghe e, solitamente, facciamo a turno a portare qualcosa di mangereccio, qualche volta si ordina una pala di pizza o del take-away da un ottimo ristorante cinese vicino al nostro ospedale, o si prepara una mega insalata a sorpresa: ognuno porta degli ingredienti e poi mettiamo tutto insieme, sono venute fuori delle insalate fantastiche. Mangiare qualcosa insieme è un momento di pausa da un lavoro stressante e faticoso. Un momento per rilassarci, scambiarci due chiacchiere. Tutto ciò avviene in un cucinino con degli armadietti privati per ogni turno, un frigorifero, un microonde ed una piastra, a centro, c’è un tavolo con alcune sedie.
Quando facciamo il caffè arrivano i medici che, da lontano hanno sniffato il nostro liquido nero, e chiedono un sorso. Mi ricordano i cartoni animati che vedevo da bambina in cui il protagonista di turno quasi vola, sospinto dall’effluvio proveniente da qualche intingolo. Non si rifiuta mai a nessuno un caffè! Poi adocchiano la torta e cominciano a sbattere le ciglia come Bambi e mendicare un pezzetto, non si rifiuta neanche quello.
Alcuni non chiedono, si servono come se fossero a casa loro, magari fanno qualche commento sulla bontà del prodotto. Altri, quando noi siamo indaffarate a lavorare, entrano nella cucina, come la pantera rosa,rovistano negli armadietti, aprono i pacchetti,tagliano torte intonse e rastrellano tutto quello che trovano…. lasciandoci a bocca asciutta. Pochi medici contribuiscono ogni tanto con un pacchetto di caffè o con dei biscotti, sono sempre gli stessi due o tre che hanno ancora una coscienza. Quelli più spudorati, quelli che entrano di soppiatto e svaligiano i nostri armadietti,non portano MAI niente. Sappiamo che sono benestanti, che hanno la filippina a casa, che possono permettersi quello che vogliono ma,in questo frangente, si comportano come morti di fame. Quando alcuni di loro sono di Turno, abbiamo imparato a nascondere con cura le nostre cibarie. Allora li vediamo svolazzare intorno alla cucina e, con faccia tosta e sguardo stupefatto, ci chiedono: “Ma oggi non avete portato niente da mangiare?”.
Ogni tanto le donne che abbiamo assistito ci ringraziano portandoci dei cornetti o dei pasticcini, allora li vedi come dei falchi, arrivare a pretendere la propria parte. Ci sono un paio di medici che, alla faccia dell’igiene, toccano diversi pasticcini, prima di scegliere quello a loro gradito. Che schifo! E pensare che difficilmente li vediamo lavarsi le mani prima di accedere ai NOSTRI pasticcini.
Ogni tanto i medici si ordinano da mangiare e vanno a consumare il loro pasto in un luogo appartato, lontano dalla nostra vista. Si guardano bene dall’invitarci ma, alla fine del pasto, bontà loro, se rimane qualche cosa, vengono a portarci i resti. Tre supplì o qualche pezzetto di pizza probabilmente già preventivamente smanettati.
Qualche volta sono i colleghi stessi degli altri turni che scassinano gli armadietti ,tutti chiusi con lucchetti, e prelevano,tipo self service, quello di cui hanno bisogno al momento: olio,caffè, biscotti ecc. Così,quando si viene a lavorare, convinti di avere qualcosa da mettere sotto i denti, una volta aperto l’armadietto, si trova l’amara sorpresa. E’ difficile individuare i responsabili ma sono tentata, sia nel caso dei medici scrocconi che di chi si serve negli armadietti altrui, di condire qualche cosa con una boccetta di Guttalax…..
Quando dobbiamo trascorrere sul posto di lavoro 7, 10 o, se ci va male, 17 ore (doppio turno, pomeriggio notte), noi infermiere,ostetriche e ausiliarie della Sala Parto portiamo da casa il caffè, tè o diverse cosette da mangiare. C’è chi porta una torta fatta in casa, nocciolini, biscotti ecc. da condividere con le colleghe e, solitamente, facciamo a turno a portare qualcosa di mangereccio, qualche volta si ordina una pala di pizza o del take-away da un ottimo ristorante cinese vicino al nostro ospedale, o si prepara una mega insalata a sorpresa: ognuno porta degli ingredienti e poi mettiamo tutto insieme, sono venute fuori delle insalate fantastiche. Mangiare qualcosa insieme è un momento di pausa da un lavoro stressante e faticoso. Un momento per rilassarci, scambiarci due chiacchiere. Tutto ciò avviene in un cucinino con degli armadietti privati per ogni turno, un frigorifero, un microonde ed una piastra, a centro, c’è un tavolo con alcune sedie.
Quando facciamo il caffè arrivano i medici che, da lontano hanno sniffato il nostro liquido nero, e chiedono un sorso. Mi ricordano i cartoni animati che vedevo da bambina in cui il protagonista di turno quasi vola, sospinto dall’effluvio proveniente da qualche intingolo. Non si rifiuta mai a nessuno un caffè! Poi adocchiano la torta e cominciano a sbattere le ciglia come Bambi e mendicare un pezzetto, non si rifiuta neanche quello.
Alcuni non chiedono, si servono come se fossero a casa loro, magari fanno qualche commento sulla bontà del prodotto. Altri, quando noi siamo indaffarate a lavorare, entrano nella cucina, come la pantera rosa,rovistano negli armadietti, aprono i pacchetti,tagliano torte intonse e rastrellano tutto quello che trovano…. lasciandoci a bocca asciutta. Pochi medici contribuiscono ogni tanto con un pacchetto di caffè o con dei biscotti, sono sempre gli stessi due o tre che hanno ancora una coscienza. Quelli più spudorati, quelli che entrano di soppiatto e svaligiano i nostri armadietti,non portano MAI niente. Sappiamo che sono benestanti, che hanno la filippina a casa, che possono permettersi quello che vogliono ma,in questo frangente, si comportano come morti di fame. Quando alcuni di loro sono di Turno, abbiamo imparato a nascondere con cura le nostre cibarie. Allora li vediamo svolazzare intorno alla cucina e, con faccia tosta e sguardo stupefatto, ci chiedono: “Ma oggi non avete portato niente da mangiare?”.
Ogni tanto le donne che abbiamo assistito ci ringraziano portandoci dei cornetti o dei pasticcini, allora li vedi come dei falchi, arrivare a pretendere la propria parte. Ci sono un paio di medici che, alla faccia dell’igiene, toccano diversi pasticcini, prima di scegliere quello a loro gradito. Che schifo! E pensare che difficilmente li vediamo lavarsi le mani prima di accedere ai NOSTRI pasticcini.
Ogni tanto i medici si ordinano da mangiare e vanno a consumare il loro pasto in un luogo appartato, lontano dalla nostra vista. Si guardano bene dall’invitarci ma, alla fine del pasto, bontà loro, se rimane qualche cosa, vengono a portarci i resti. Tre supplì o qualche pezzetto di pizza probabilmente già preventivamente smanettati.
Qualche volta sono i colleghi stessi degli altri turni che scassinano gli armadietti ,tutti chiusi con lucchetti, e prelevano,tipo self service, quello di cui hanno bisogno al momento: olio,caffè, biscotti ecc. Così,quando si viene a lavorare, convinti di avere qualcosa da mettere sotto i denti, una volta aperto l’armadietto, si trova l’amara sorpresa. E’ difficile individuare i responsabili ma sono tentata, sia nel caso dei medici scrocconi che di chi si serve negli armadietti altrui, di condire qualche cosa con una boccetta di Guttalax…..
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