lunedì 8 settembre 2008

Razzismo in ospedale

Lavoro in un Pronto Soccorso Ostetrico e spesso incontro utenti straniere che si rivolgono a noi per prestazioni prettamente ambulatoriali .
I motivi sono diversi:
  • La non conoscenza delle possibili prestazioni ottenibili in sede ambulatoriale
  • La paura per una patologia sconosciuta che, pur non essendo grave, può essere percepita come tale.
  • La non accessibilità dei Servizi per mancanza di segnaletica visibile scritta in più lingue (anche gli italiani si perdono "per strada")
  • Mancanza di mediatori culturali che spieghino le modalità di accesso, le prestazioni ottenibili e indicano i luoghi idonei.ultimamente l'intolleranza nei loro confronti aumenta in modo esponenziale. Persone che prima accettavano.
  • La scarsa educazione sanitaria o "health literacy" che spinge a a non fare prevenzione e sottovalutare delle patologie che non danno inizialmente sintomi finchè non si arriva alla fase sintomatica ben più grave: come l'ipertensione, il diabete ecc.
  • Clandestinità che porta a credere di non aver altra possibilità se non farsi visitatare se non al P.S.
Bisogna tener conto del fatto che in molti paesi tutte le prestazioni sono a pagamento e, chi non può permetterselo , va dal medico solo quando proprio non ce la fa più.
Mancando da noi delle infrastutture che "regolino il traffico", molte utenti scelgono regolarmente il Pronto Soccorso.
Molti operatori sanitari che vi lavorano, probabilmente resi forti dal nuovo regime politico, si sentono in diritto di trattare queste persone in modo disumano e razzista, rendendo loro ancora più difficoltoso ed umiliante l'accesso ai servizi.
Vi è capitato di assistere ad episodi di razzismo in Ospedale?
Volete raccontarli?

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