sabato 9 agosto 2008

Rispetto della fisiologia







Madri sane e figli sani
Come tutti sappiamo, l’allattamento al seno promuove e protegge la salute della madre e di suo figlio.
L’allattamento al seno può realizzarsi in modo ottimale quando le donne sono:
Sane, nutrite con una dieta equilibrata e con l’accesso a personale sanitario in modo che possano usufruire di tutti i servizi sanitari in gravidanza, al parto e dopo il parto.
Informate sulle pratiche sanitarie adatte a loro ed al loro bambino, compresa l’importanza dell’allattamento esclusivo al seno nei primi 6 mesi di vita e l’introduzione di una complementazione adeguata nei mesi successivi.
Avendo la possibilità di partorire in un ambiente che le sostenga e rispetti, ricevendo la minima interferenza medica se non quando essa è indispensabile
Sostenute dopo il parto in modo che possano adottare le pratiche che favoriscano l’allattamento al seno
In grado di distanziare le proprie gravidanze e pianificare la propria famiglia.
Consapevoli delle pressioni commerciali che rendono difficile l’allattamento al seno.

La gravidanza ha un impatto enorme sia per la madre che per il bambino. Essa è un momento speciale nella vita della donna che dovrebbe cercare di apportare delle modifiche alla propria vita in modo da mettersi in sintonia con i messaggi del proprio corpo e col bambino che partorirà.
Il corpo materno si trasforma gradualmente ed il progesterone induce a rallentare i tempi e riposarsi, cosicché si possa instaurare una sana comunicazione con il bambino che si evolverà in una fiducia reciproca che continuerà ben dopo il parto.
Una donna che non accetta la propria gravidanza o che non rispetta i segnali del proprio corpo, corre maggiori rischi d’aborto, parto prematuro e gestosi. I segnali del corpo più frequenti sono: la stanchezza e la presenza di attività contrattile dell’utero. La stanchezza è fisiologica e serve a far rallentare i ritmi della donna e farla entrare in sintonia con la gravidanza stessa, le contrazioni sono un messaggio più deciso in tal senso. Purtroppo molte donne non accettano di rallentare i ritmi e quindi si rivolgono al ginecologo per mettere a tacere questo sintomo, La risposta più frequente del ginecologo è la prescrizione di un farmaco, la vasosuprina, dai molteplici effetti collaterali compresa una grave tachicardia materna e malformazioni cardiache fetali. Ci sono centri (soprattutto nel nord europa), invece, che affrontano il problema in modo diverso, attraverso colloqui individuali e terapie di gruppo insegnano alla donna come accettare la gravidanza e fanno capire loro l’importanza di rallentare i ritmi; ebbene, quasi sempre, vi è una regressione, fino alla scomparsa dell’attività contrattile L’ambivalenza materna nei riguardi della gravidanza può portare ad una lunga serie di complicazioni, a meno che questi conflitti non siano risolti nel corso della gravidanza stessa. Per esempio, una donna che non accetta il proprio corpo gravido e che desidera che la gravidanza finisca il prima possibile in modo da tornare allo stile di vita ed all’aspetto fisico pre-gravidico, rischia fortemente un parto prematuro.
Purtroppo nella nostra società una donna gravida non è più padrona del proprio corpo, chiunque si arroga il diritto di consigliarla, le viene detto cosa mangiare, come vestire, cosa fare, le vengono raccontate storie d’orrore e, invece di enfatizzare la potenzialità della gravidanza, essa viene vissuta come un periodo di grande pericolo ed imprevedibilità.
Questo fenomeno si amplifica con le cosiddette primipare attempate anche se una gravida quarantenne che fa esercizio fisico e si nutre in modo ottimale è molto più sana di una ventenne che fuma due pacchetti di sigarette al giorno e mangia cibo spazzatura. Una primipara attempata non rischia, perché tale, un travaglio lungo e pericoloso ma è soggetta quasi sempre ad un parto operativo perché il figlio viene definito “bambino prezioso” (come se il figlio unico di una ventenne non lo fosse).
La donna deve ricorrere al medico affinché egli la dichiari “in gravidanza” ed ogni mese deve sottoporsi ad innumerevoli test diagnostici particolareggiati, dall’elevato costo per la società. Questi test, spesso inutili e ripetitivi, sono utili per le vere gravidanze a rischio, che sono una piccola parte del numero totale, e servono solo ad inculcare nella mente della donna che la gravidanza è una malattia e farla vivere nell’ansia e nell’attesa di una catastrofe che eventualmente si rivelerà.
Le donne devono essere informate in modo che: capiscano la fisiologia della gravidanza, imparino ad interpretare i segnali del proprio corpo ed abbiano gli elementi per una scelta consapevole per quanto riguarda la conduzione della gravidanza, la scelta della o delle persone che l’accompagneranno in questo percorso, il luogo e le modalità del parto.
Ogni gravidanza dovrebbe essere voluta e consapevole (OMS nell’ambito dell’iniziativa “rendere la gravidanza sicura)
La preparazione consapevole alla gravidanza che dovrebbe iniziare circa 6 mesi prima del concepimento. Durante questo periodo la coppia può preparare il substrato su cui la gravidanza inizierà, modificando in meglio le abitudini alimentari, eliminando il fumo e l’alcool, introducendo supplementi che favoriscono la fertilità o che, come l’acido folico, prevengono gravi malformazioni del nascituro quali la spina bifida ed alcune malformazioni cardiache.
Molte donne cominciano ad assumere acido folico alla prima visita ostetrica, circa tre o quattro settimane dopo la mancanza del ciclo, non sapendo che il tubo neurale (che darà luogo alla formazione della colonna vertebrale) si chiude tre settimane dopo il concepimento, cioè, una sola settimana dopo la mancanza del ciclo mestruale. Quindi, a questo punto il danno è già fatto.

Il dosaggio di acido folico consigliato per la prevenzione della spina bifida è di 0,4mg mentre in caso di prevenzione di una ricorrenza di spina bifida esso sale a 4mg al giorno dal momento in cui si decide da concepire un figlio alla 12° settimana di gravidanza. Spesso questi quantitativi di acido folico non possono essere assunti con la sola alimentazione, perciò è necessaria una supplementazione.
Per quanto riguarda l’assunzione di piccole quantità di alcool è dimostrato che essa aumenta la possibilità di incorrere in un aborto spontaneo del 2.58% rispetto alle donne astemie e questa cifra è raddoppiata se la donna fuma e beve.
L’alcool inibisce inoltre l’assorbimento di tutte le vitamine e diversi sali minerali:
Secondo recenti studi editi nel numero di agosto 2002 dal Pediatrics si è accertato che i figli di donne che hanno consumato anche piccole quantità di alcool, sono esposti ad un aumentato rischio di problemi comportamentali in età adulta e che la dose minima di alcool innocua è sconosciuta.
L’assunzione di alcool inoltre può produrre danni strutturali al feto nel primo trimestre di gravidanza fino alla cosiddetta sindrome feto-alcolica che causa ritardo mentale e particolari caratteristiche fisiche.
Mentre un altro studio effettuato dal Dr Robert S. Kahn del Children’s Hospital Medical Center di Cincinnati in Ohio su 8087 bambini e sulle loro madri ha dimostrato che il fumo, un cattivo stato di salute generale e la depressione hanno un effetto sinergico negativo sulla salute, sul comportamento e sullo sviluppo linguistico dei figli a tre anni.
La depressione materna è il fattore che influenza maggiormente aumentando il rischio da due a tre volte.
I figli di una donna fumatrice rischiano in gravidanza ritardo di crescita intrauterina e questo porta, nell’estrema conseguenza, alla paralisi cerebrale.
In questi ultimi anni aumentano considerevolmente i bambini nati prematuri o piccoli per età gestazionale e la causa primaria di ciò è l’incapacità dei medici e delle ostetriche che seguono le gravidanze di riconoscere il ruolo della nutrizione corretta in gravidanza.
Invece di essere istruite a rendere l’alimentazione sana, le donne ricevono per iscritto diete da fame e squilibrate che puntano solo sul controllo del peso.
Questo tipo di trattamento è pericoloso sia per le madri che per i figli ed i rischi sono
Per i figli:
· Morte intrauterina
· Nati con basso peso o prematuri
· Neonati con danni cerebrali e con basso quoziente intellettivo
· Bambini iperattivi
· Bambini con sistema immunitario deficitario

Per le madri:
· Aborto
· Distacco di placenta
· Anemia
· Gestosi

Una donna dovrebbe mangiare cibi sani e variati dal momento in cui decide di concepire un figlio, durante la gravidanza, durante l’allattamento (ed idealmente per il resto della sua vita insieme al resto della famiglia.)
In gravidanza non ha importanza il numero di chili che si mettono su, ma la qualità del cibo: è di gran lunga più a rischio una donna che è aumentata di soli 9 chili e che riceve i complimenti dal suo ginecologo seguendo una dieta base di coca cola, hamburger e patatine fritte piuttosto che una donna che è aumentata 25 chili e che esce piangendo dallo studio del ginecologo umiliata e sgridata ma che si nutre a base di cibi sani, magari organici e biologici. E’ molto pericoloso cercare di perdere peso in gravidanza perché così facendo si depriva il feto di elementi essenziali per il suo sviluppo mentre troppo spesso incontro donne messe a stecchetto perché hanno superato il classico chilo al mese e poi partoriscono un bambino prematuro o piccolo per età gestazionale o non riescono a partorire spontaneamente perché il bambino non aveva riserve energetiche sufficienti ad affrontare il travaglio.
Una supplementazione poco conosciuta ma molto importante è quella di DHA (acido docosaesaenoico), un acido grasso omega 3 indispensabile per le funzioni cerebrali dell’adulto e lo sviluppo del sistema nervoso e delle capacità visive nei primi 6 mesi di vita del neonato.
La dieta infatti è generalmente carente di questi acidi grassi essenziali soprattutto nelle gravidanze successive alla prima.Questi acidi grassi si trovano soprattutto nei grossi pesci marini a carne grassa. Purtroppo non è indicato consumare grandi quantitativi di questi pesci perché esse contengono grandi quantitativi di mercurio, in America viene per esempio proibito alle donne gravide ed a quelle che allattano il consumo di pesce quali il tonno, maccarello, pesce-spada mentre viene consigliato un consumo massimo settimanale di pesce di 460 grammi. I pesci sicuri sono pesci piccoli come le sardine o le aringhe, mentre un alimento contenente DHA è il seme di lino.Il quantitativo ottimale di DHA giornaliero per la gravidanza è di 200-300 mg .
Una grossa ricerca effettuata a New-York ed appena pubblicata, dimostra che le donne che assumono multivitaminici prima e durante la gravidanza riducono nei loro figli la possibilità che si ammalino di neuroblastoma del 30-40%

FATTORI DI RISCHIO IN GRAVIDANZA

-TABACCO: più di 10 sigarette al giorno
Pericoli: IUGR aborto, malformazioni cardiache, ipossia fetale intrapartum
-MALNUTRIZIONE correlata a abuso di sostanze stupefacenti, patologie concomitanti, disturbi alimentari quali anoressia o bulimia
Pericoli- IUGR, gestosi, infezioni materne o fetali, parto prematuro.
morte intrauterina, travaglio distocico, emorragie
-TOSSICODIPENDENZA
Pericoli- IUGR, ipossia fetale, sindrome da di stress respiratorio, malnutrizione materna, infezioni, gestosi, travaglio distocico, emorragie, sindrome di astinenza neonatale
-ASSUNZIONE DI ALCOOL
Pericoli- Sindrome feto-alcolica, ritardo mentale, problemi visivi , problemi comportamentali,morte intrauterina
-UTILIZZO DI GROSSE QUANTITA’ DI CAFFEINA
Pericoli- Infertilità, malformazioni fetali, difetti cardiaci

Le modalità del parto influenzano profondamente la possibilità che una donna ha di allattare e ,spesso chi si occupa di sostenere l'allattamento al seno, deve fronteggiare le conseguenze di un parto medicalizzato che compromettono le capacità di suzione dei neonati.
Come fa una donna a scegliere ciò che la porterà alla migliore esperienza possibile di parto?

In primo luogo deve informarsi attivamente, poi, eventualmente, scegliere un corso di accompagnamento alla nascita.
I corsi di accompagnamento alla nascita, spesso e volentieri, sono strutturati in modo che la donna impari ad accettare e subire tutte le pratiche ospedaliere senza protestare ed a richiedere la parto-analgesia come una panacea, l’argomento allattamento spesso viene menzionato per poter distribuire campioni di topici, ciucci e biberon contravvenendo a precisi codici deontologici, mentre la spiegazione sulla migliore tecnica di miscelazione del latte artificiale non manca quasi mai.
La donna deve poi scegliere il migliore professionista per farsi seguire durante la gravidanza ed il parto. Statisticamente gravidanza e parto a basso rischio (75%delle gravidanze) è più sicuro se gestito da un ostetrica: infatti la percentuale di morte neonatale è ridotta del 33% e la percentuale di neonati piccoli per età gestazionale è ridotta del 31% (quindi ci sono meno bambini con danno cerebrale e ritardati).
Uno dei motivi per cui un’ostetrica è più sicura di un ginecologo è il fatto che l’ostetrica utilizza molto meno la tecnologia e non trasforma il parto in un evento chirurgico.
Il solo fatto che la donna venga posta in posizione litotomica per l’assistenza al parto, le venga fatta la tricotomia ed i suoi genitali vengano disinfettati con il Betadine la trasforma in una paziente chirurgica. Da più di 25 anni è scientificamente provato che la peggiore possibile posizione per partorire è quella litotomica; in questa posizione il feto preme sui vasi sanguigni materni riducendo l’apporto di sangue ed ossigeno al feto. Se la donna si trova in posizione verticale (seduta, accovacciata od in piedi) più ossigeno e sangue affluisce al feto, la pelvi ha più spazio per permettere la fuoriuscita del feto e la donna partorisce seguendo la forza di gravità invece che contro di essa.
Altre procedure che rendono il parto un intervento chirurgico sono l’amniorexi, l’infusione di ossicina per accelerare il parto, l’episiotomia, l’utilizzo del forcipe o del vacuum ed il taglio cesareo. E’ scientificamente provato che non più del 15% delle donne necessitano di un’episiotomia.Ci sono evidenze scientifiche che un’episiotomia provochi maggiori perdite ematiche, più dolore, deformità della vagina e rapporti sessuali più dolorosi per mesi ed addirittura per anni.
Tutti sappiamo inoltre quanto è difficile per una donna allattare al seno col dolore costante di un’episiotomia. Un episiotomia, non necessaria, è una forma di abuso sessuale che può essere paragonato alle mutilazione genitali femminili (contro le quali invece tutti vogliono combattere).
L’ostetrica ha fiducia nel corpo della donna e ne rispetta l’integrità ed i tempi cercando di preservare la normalità.
Quando la donna cerca l’ospedale in cui partorirà deve tener conto della libertà che avrà in quel luogo.

Per libertà s’ intende l’essere padrona della situazione e la libertà non significa avere il permesso di poter fare questo ma non quello. In un Ospedale non è importante la presenza di belle decorazioni che la fanno sembrare una casa ma della libertà che la donna ha in quel contesto.
Bisogna tener conto che gli ospedali sono costruiti per persone malate ed una donna sana in travaglio non è malata. Molte delle cose che accadono in Ospedale non sono adatte per una donna che travaglia.Per esempio un travaglio dura di media dalle 10 alle 20 ore durante i quali si susseguono due o tre turni del personale.
I dati di ricerca dimostrano la grandissima importanza di un’assistenza continuativa al travaglio ed al parto mentre in ospedale si susseguono cambi di personale e vi è un avvicendamento di persone sconosciute ed estranee.
Vorrei introdurre qui una figura professionale poco conosciuta in Italia: la doula.Il termine deriva dal greco antico e può essere tradotto con: madre che aiuta un’altra madre.La doula, è una donna che ha già partorito, che è stata formata con appositi corsi ed ha effettuato un lungo tirocinio pratico.Essa può supplire alla mancanza di continuità nell’assistenza, soprattutto in un ambiente ospedaliero, fornendo informazione ed un sostegno psico-fisico alla donna ed alla sua famiglia durante tutto il travaglio.Questo tipo di assistenza non usurpa il lavoro dell’ostetrica o del medico ma lo facilita. La doula inoltre offre un’assistenza domiciliare post-partum sollevando la neomamma da dubbi e preoccupazioni ed aiutandola nella gestione domestica.
uesto tipo di assistenza
La parto- analgesia è un’altra pratica che può prolungare il travaglio di parto ed può aumentare il rischio di dover ricorrere ad altre pratiche invasive.Inoltre i farmaci utilizzati raggiungono anche il feto e limitano la sua capacità di respirare, poppare, deglutire e le sue reazioni, quindi di essere allattati in maniera efficace.
Oggigiorno molte donne richiedono il taglio cesareo come modalità elettiva di parto. Non vogliono provare il dolore e si sottopongono ad un intervento chirurgico addominale.
Una donna che partorisce col taglio cesareo ha da 4 a 8 possibilità in più di morire durante questo intervento rispetto ad un parto vaginale ed anche un taglio cesareo elettivo senza alcuna complicazione pre-esistente porta ad un rischio di morte doppio rispetto ad un parto vaginale.
Esiste anche la possibilità che la donna subisca gravi complicazioni quali l’incisione accidentale della vescica o di altri organi interni e un 20 % di possibilità che il T.C. provochi un’infezione. Un’infezione materna porta a procedure diagnostiche e preventive neonatali che possono arrivare al prelievo del liquido spinale.
C’è inoltre il rischio di emorragie, complicazioni respiratorie, reazioni più o meno gravi all’anestesia ed una degenza ospedaliera prolungata.
Infine un T.C. può pregiudicare la capacità riproduttiva della donna ed aumentano la possibilità che la prossima gravidanza sia un’extrauterina
Vorrei farvi conoscere in protocollo dell’Ospedale Amico della Madre che, come l’Iniziativa dell’ospedale amico del bambino, favorisce un’ esperienza del parto ottimale e di conseguenza ottimizza la possibilità di allattare al seno.

L’OSPEDALE AMICO DELLA MADRE

1. Offrire a tutte le partorienti la possibilità di avere in qualsiasi momento persone di fiducia presenti al parto quali il partner, altri figli, familiari ed amici, di avere un sostegno psicofisico da parte di una persona esperta quali una doula o un’ostetrica
2. Fornire al pubblico informazioni accurate descrittive e statistiche in merito alle procedure utilizzate nel travaglio di parto compreso le procedure interventistiche e le conseguenze di esse
3. Offrire delle cure competenti dal punto di vista culturale che tengono conto del credo, dei valori e delle tradizioni del gruppo etnico della donna così come del suo credo religioso
4. Permettere alla donna in travaglio libertà di movimento, di scegliere le posizioni a lei più consone per il travaglio ed il parto (a meno che le restrizioni al movimento siano necessarie per correggere una complicazione) e scoraggiare l’assunzione della posizione litotomica ( supina con le gambe elevate) per l’espletamento del parto
5. Utilizzare protocolli ben definiti e procedure per collaborare e scambiare consulenze durante il periodo perinatale con altri servizi materno-infantili compresa la persona che ha seguito la gravidanza quando è necessario un trasferimento e mettere in contatto la madre ed il neonato con le risorse della comunità compreso cure prenatali, sostegno post-partum e sostegno all’allattamento
6. Non mettere in atto procedure non sostenute dall’evidenza scientifica quali le seguenti: tricotomia, clistere, fleboclisi, digiuno, rottura precoce delle membrane e monitoraggio cardiotocografico. Altri interventi devono essere limitati così come segue: utilizzo dell’ossitocina limitato al 10 % dei casi per induzione o aumento delle contrazioni; episiotomia limitata al 20% o meno, con un goal del 5% o meno, Un totale del 10% di tagli cesarei o meno nei piccoli ospedale e del 15% negli ospedali di terzo livello e una percentuale di parti spontanei dopo il cesareo del 65% o più con un goal di 75% o più.
7. Educare il personale ospedaliero a metodi di parto analgesia non medicalizzati ed evitare di promuovere l’utilizzazione di farmaci analgesici ed anestetici non specificamente necessari a correggere una patologia.
8. Incoraggiare tutte le madri, anche quelle di neonati malati, prematuri o nati con patologie malformative, a toccare, tenere in braccio, ad allattare e prendersi cura dei loro bambini compatibilmente con il loro stato di salute.
9. Scoraggiare tutte le pratiche di circoncisione del neonato non religiose.
10. Far in modo che tutti i passi dell’Ospedale Amico del Bambino, per la promozione dell’allattamento al seno vengano mesi in pratica.

BIBLIOGRAFIA

Technology in birth: first do no harm. Marsden Wagner MD
World breastfeeding week –WABA’s action folder
Mother-friendly Childbirth Initiative 10 steps supported by evidence supported research compiled by Dr Sharron Humenick, Ph d, Henci Goer and graduated students of the Virginia Commonwealth University
Women’s bodies, Women’s Wisdom: pregnancy and birthing
Nutrition in pregnancy- Dr Brewer& Hodin
Consumer advisory: an important message for pregnant women and women in childbearing age who may become pregnant about the risk of mercury in fish
Medscape. -Persistent or recurrent maternal health problems adversely affect offspring

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